Perchè nessuno resti solo


Verso il 16 ottobre con il FIATo sul collo....


Roma. Manifestazione davanti alla Fiat di viale Manzoni contro l'accordo-capestro per i lavoratori


comunicato stampa
 
Gli attivisti della Rete romana contro la crisi hanno manifestato questo pomeriggio davanti alla sede Fiat di Viale Manzoni in solidarietà con i lavoratori di Pomigliano D'Arco chiamati domani a respingere un accordo-capestro imposto dalla Fiat che azzera i diritti sindacali e costituzionali dei lavoratori dell'impianto. Il messaggio che la manifestazione di Roma ha voluto inviare agli operai di Pomigliano D'Arco è stato quello di resistere a testa alta e di non rinunciare alla loro dignità e ai loro diritti a causa dei ricatti della Fiat, del governo e dei sindacati subalterni ai diktat padronali. Emblematico è stato lo sciopero spontaneo avvenuto oggi degli operai della Fiat di Termini Imerese che hanno risposto apertamente alle arroganti dichiarazioni di Marchionne.
Significativamente alla manifestazione hanno partecipato una delegazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Eutelia tutt'ora impegnati in un presidio a difesa dei loro diritti calpestati. Altrettanto significativamente è stata distribuita la lettera degli operai polacchi della Fiat di Tychy inviata agli operai della Fiat di Pomigliano D'Arco nella quale si invita a resistere e non accettare alcuna divisione strumentalmente imposta dalla Fiat tra operai polacchi e operai italiani.
Alla manifestazione che si è conclusa intorno alle 19.00 hanno partecipato anche delegazioni delle organizzazioni sindacali (Fiom, USB, USI) e delle forze politiche della sinistra anticapitalista (Federazione della Sinistra, Sinistra critica, Rete dei Comunisti).
 
Rete romana contro la crisi
 
Roma, 21 giugno 2010

Presidio di solidarietà con i lavoratori della Fiat di Pomigliano contro il ricatto dell'azienda


lunedì 21 giugno, alle ore 17.30, davanti la sede della Fita di Viale Manzoni, si terrà un presidio quale primo momento per esprimere la piena solidarietà ai lavoratori di Pomigliano contro il ricatto della Fiat.
Il presidio è stato indetto dall'assemblea cittadina della Rete romana contro la crisi, svoltasi il 17 giugno scorso.

Delibera di iniziativa popolare per chiedere al Comune di Roma per chiedere l'istituzione di misure atte al sostegno del reddito per chi è maggiormente colpito dalla crisi


RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE AVENTE COME OGGETTO: “ MISURE DEL CONSIGLIO COMUNALE PER IL SOSTEGNO AL REDDITO DI NUCLEI FAMILIARI E SINGOLI CITTADINI COLPITI DALLA CRISI ECONOMICA” PRESENTATA AI SENSI DEGLI ARTT. 6 ED 8 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI ROMA E DEGLI ARTT. 2, 3 E 4 DEL REGOLAMENTO PER GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI ROMA.

La crisi economica che imperversa in tutto il mondo fa si che sempre maggiori fasce di persone, e di nuclei familiari, si trovino in uno stato di sofferenza economica, che non gli consente di poter serenamente programmare la propria esistenza e di far fronte a quegli impegni economici atti a garantire al singolo ed al nucleo familiare il soddisfacimento dei più elementari bisogni.
Questo è vero a maggior ragione in una città come Roma, dove tutta una serie di “paracadute” di tipo solidaristico familiare, amicale e di gruppo che si “aprono” in caso di bisogno nelle piccole comunità, non esistono a causa del rarefarsi dei rapporti sociali propri di una grande metropoli.
Sempre più famiglie e singole persone vedono venir meno le proprie certezze economiche – già di per se non esaltanti – a causa di licenziamenti, messa in cassa integrazione, precarizzazione del loro rapporto di lavoro; sempre più famiglie non ce la fanno più ad arrivare a fine mese.
Una particolare attenzione all’interno di questo fenomeno deve essere riservata ai minori, la cui
sopravvenuta difficoltà economica della famiglia può generare problemi relativamente alla vita
scolastica (ad esempio rispetto al puntuale pagamento dei servizi di refezione da parte dei genitori improvvisamente licenziati o messi in cassa integrazione), ed agli anziani aventi quale unico reddito una pensione al minimo sociale e quindi, di fatto, ben al di sotto di un minimo decente livello di vita.
Il Comune di Roma nel suo Statuto, all’Art. 1, contempla la cura degli interessi e la promozione del progresso della comunità di uomini e donne che vivono sul proprio territorio, ed appare quindi ovvio che si attivi per supportare quelle persone che si trovino improvvisamente in precarie
condizioni economiche sopperendo alle carenze a cui altrimenti verrebbero incontro.
Il Comune di Roma eroga a tutte le persone che vivono sul suo territorio una serie di servizi e di
fornitura di beni e servizi, o direttamente o tramite società da esso controllate o partecipate, e per detta fornitura chiede un corrispettivo economico, i servizi in questione sono di primaria importanza e possono ben definirsi “vitali”, come ad esempio la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni per utenze di fascia protetta, la fornitura di acqua potabile, il servizio di refezione
scolastica, gli asili nido, il trasporto pubblico urbano ecc., tutti servizi per cui una persona potrebbe trovarsi in difficoltà a corrispondere il dovuto, come in precedenza tranquillamente fatto, a causa della crisi e dei suoi contraccolpi occupazionali che la abbiano colpita.
La mancata fruizione di detti servizi da parte delle persone e delle loro famiglie per difficoltà a
corrispondere al Comune di Roma la relativa controparte economica porta ad un grave disagio sia materiale che morale i soggetti in crisi economica, con particolari aggravanti per gli anziani ed i minori.
Al fine di sostenere il reddito delle persone che la crisi economica ha colpito facendogli perdere le sicurezze relative ad un lavoro stabile e sicuro, ed al fine di sostenere gli anziani a basso reddito, si sottopone ai cittadini la delibera di iniziativa popolare illustrata dalla presente relazione al fine di abbattere del 50% per il periodo che va dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 le tariffe concernenti le fatture ACEA per la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni e per utenze a fascia protetta; le fatture ACEA per la fornitura di acqua per civili abitazioni; tariffa AMA concernente la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per civili abitazioni; tariffa ATAC sia di abbonamento che di singolo biglietto; tariffa concernente il servizio di refezione scolastica;
tariffa concernente il servizio di asilo nido comunale; affitto per case di proprietà del Comune di
Roma o di enti da esso controllati e partecipati per quei nuclei familiari di cui almeno un
componente nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013 risulti essere non occupato, disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con un reddito lordo di € 12.000,00 percepito nell’anno precedente, ovvero per i componenti di nuclei famigliari costituiti da una sola unità, ovvero per gli anziani con età superiore a 65 anni e aventi come reddito la pensione al minimo sociale, e di lasciare invariate le citate tariffe dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 per tutte le persone residenti nel Comune di Roma.
 
La delibera
DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE PRESENTATA AI SENSI DEGLI ARTT. 6 ED 8 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI ROMA E DEGLI ARTT. 2, 3 E 4 DEL REGOLAMENTO PER GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI ROMA.

OGGETTO: misure del Consiglio Comunale per il sostegno al reddito di nuclei familiari e singole persone colpiti dalla crisi economica.

IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
- che un numero sempre maggiore di nuclei familiari, e di singole persone, che vivono nel
territorio del Comune di Roma si trova in crescente difficoltà a causa della crisi economica;
- che il Comune di Roma cura gli interessi e promuove il progresso dei residenti, ovvero
domiciliati nel territorio comunale, nativi e non nativi, – Art. 1 dello Statuto del Comune di
Roma – e ne promuove lo sviluppo economico e sociale - Art. 5 dello Statuto del Comune di
Roma – ovvero ha quale scopo primario il benessere morale e materiale della comunità di
uomini e donne che vive sul proprio territorio ed attua tutto quanto in proprio potere
affinché le situazioni di disagio vengano sanate, specialmente se vedono coinvolti in
maniera diretta o indiretta minori d’età;
CONSTATATO
- che i servizi erogati dal Comune di Roma a favore dei residenti, ovvero domiciliati nel
territorio comunale, nativi e non nativi, sono parte integrante degli inalienabili diritti di ogni
persona a vivere in condizioni dignitose ed umane e ad elevarsi moralmente, socialmente ed
economicamente;
PRESO ATTO
- che l’imperversare della crisi economica priva del proprio reddito di sostentamento sempre
più nuclei familiari e singole persone mettendoli in condizioni di difficoltà nel dover
concorrere al pagamento delle quote spettanti al cittadino per usufruire dei servizi comunali
o alla corresponsione di quanto dovuto per il consumo di beni e servizi erogati da società di
proprietà del Comune di Roma o da esso partecipate;
RITENUTO
- che la fornitura di beni primari come l’energia elettrica – per civili abitazioni e per utenze a
fascia protetta - e l’acqua per civili abitazioni da parte di società di proprietà del Comune di
Roma o da esso partecipate sono servizi essenziali da garantire a tutti e a tutte..
TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO
DELIBERA
a) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivo
punto d) della presente delibera per quei nuclei familiari di cui almeno un componente nel
periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013 risulti essere non occupato,
disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con reddito lordo annuo di € 12.000,00
percepito nell’anno precedente;
b) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivo
punto d) della presente delibera per i componenti di nuclei familiari composti da una sola
persona il cui componente nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre
2013 risulti essere non occupato, disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con
reddito lordo annuo di € 12.000,00 percepito nell’anno precedente;
c) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivo
punto d) della presente delibera per i pensionati con età superiore ai 65 anni aventi quale
unica fonte di reddito la pensione al minimo sociale, ovvero per coppie di anziani in cui
almeno un componente abbia quale unica fonte di reddito la pensione al minimo sociale;
d) di ridurre del 50% le seguenti tariffe per i soggetti di cui ai punti a) , b) e c) della presente
delibera:
- tariffa ACEA concernente la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni e per utenze
a fascia protetta;
- tariffa ACEA concernente la fornitura di acqua per civili abitazioni;
- tariffa AMA concernente la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per civili
abitazioni;
- tariffa ATAC sia di abbonamento che di singolo biglietto;
- tariffa concernente il servizio di mensa scolastica;
- tariffa concernente il servizio di asilo nido comunale;
- affitto per case di proprietà del Comune di Roma o di enti da esso controllati e partecipati;
e) di mantenere inalterati i corrispettivi per i beni ed i servizi di cui alla lettera d) della presente
delibera fino alla data del 31 dicembre 2013.
f) di non far eseguire la cessazione dell’erogazione di energia elettrica ed acqua potabile ai
soggetti di cui ai punti a), b) e c) che risultino morosi nel periodo compreso tra il 1 gennaio
2011 ed il 31 dicembre 2013.

Ridurre le tariffe e garantire reddito ai settori colpiti dalla crisi. Lunedi' 21 giugno presidio davanti alla Fiat di viale Manzoni in solidarieta' con i lavoratori di Pomigliano D'Arco.


Comunicato stampa

Si è svolta giovedi' pomeriggio la seconda assemblea cittadina della Rete romana contro la crisi.

L’assemblea ha lanciato una proposta di delibera di iniziativa popolare per il Comune di Roma, che chiede di dimezzare le tariffe dei servizi per le persone colpite dalla crisi e di bloccare le tariffe per tutti gli altri. L’intenzione della giunta Alemanno di aumentare le tariffe comunali in diversi servizi (trasporti, asili nido, rifiuti urbani etc.) incontrera' pertanto una forte opposizione in una citta' fortemente colpita dalla crisi.

L’assemblea ha inoltre espresso la volonta' di aprire la lotta e una vertenza sul terreno del reddito e della casa verso la regione Lazio che sta realizzando una politica di tagli che colpisce duramente i ceti popolari.

L’assemblea ha espresso solidarieta' ai lavoratori Ex Eutelia in presidio davanti a Montecitorio e che hanno iniziato uno sciopero della fame.

Infine ha indetto per lunedi' 21 giugno alle ore 17.30 un presidio davanti alla sede della Fiat in Viale Manzoni per non lasciare soli i lavoratori di Pomigliano D’Arco che stanno resistendo al vergognoso ricatto della Fiat che vuole imporre un accordo che lede i diritti fondamentali dei lavoratori sanciti dalla Costituzione.

Roma, 17 giugno 2010

La Rete romana contro la crisi

La crisi la paghi chi l'ha provocata - assemblea cittadina - giovedi' 17 giugno, ore 17.30 - Via Galilei 53




































La Rete contro la crisi ha incontrato la Commissione Europea


comunicato stampa
 
Una delegazione della Rete romana contro la crisi, ha incontrato a Roma nel pomeriggio di ieri il dott. Virgilio D'Astoli, rappresentante della Commissione Europea a Bruxelles per i rapporti con la società civile. Il tema dell'incontro era quello di mettere nero su bianco l'allarme sociale dovuto alle misure antipopolari imposte dalle istituzioni e dai governi europei e la segnalazione che queste incontreranno una forte opposizione sociale e sindacale.
"Le direttive impartite a livello europeo rischiano di uccidere il malato - hanno sostenuto gli attivisti della Rete - soprattutto nell'Europa meridionale  (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo) dove da tempo le società sono sottoposte a politiche di aggiustamento strutturale che intervengono sui settori popolari già sotto pressione da anni". Sul piano dei sistemi di welfare state, del lavoro, delle privatizzazioni dei servizi pubblici e dello stesso debito pubblico, le istituzioni europee tagliano settori che hanno assicurato fino ad oggi reddito e coesione sociale per tutti pur in presenza di una recessione latente da anni oggi diventata esplosiva e palese. Per non "minare la fiducia dei mercati finanziari" le istituzioni europee non ipotizzano alcun congelamento del pagamento degli interessi sul debito pubblico (che va nella mani degli stessi soggetti che alimentano poi la speculazione finanziaria) ma non si preoccupano affatto di "minare la fiducia" dei lavoratori e pensionati che si vedono decurtare i redditi e il potere d'acquisto ormai da anni. Non solo. "In Italia, il referendum per la difesa dell'acqua e dei servizi pubblici non può che entrare in collisione frontale con le direttive europee che impongono la privatizzazione/liberalizzazione dei servizi locali (acqua, trasporti, rifiuti etc)".
Il dott. D'Astoli dal canto suo ha sottolineato come con il vertice e il documento adottato il 12 maggio, i governi dell'Unione Europea abbiano di fatto esautorato la Commissione della gestione della crisi. La centralità del Consiglio Europeo (costituito dai governi) fa sì che le decisioni vengano prese dai singoli governi in coordinamento tra loro all'interno di un organismo che non deve rispondere al parlamento europeo come invece avviene per la Commissione. La discussione è proseguita su vari aspetti relativi al deficit democratico e sociale sul quale sono venuti costituendosi i vari Trattati europei e sulle possibilità che i movimenti sociali e sindacali possano in qualche modo intervenire sulle scelte strategiche dell'Unione attraverso i referendum propositivi a livello europeo. Il dato che emerge con evidenza è che le istituzioni europee e le istanze sociali e sindacali sono due universi ben distinti e separati profondamente. Mentre la delegazione della Rete contro la crisi si incontrava con la Commissione Europea, in piazza di Torre Argentina si svolgeva un presidio degli attivisti della rete stesso messo però a dura prova dalla pioggia caduta copiosamente.
 
Roma, 3 giugno 2010
 
La Rete romana contro la crisi

E' inaccettabile che siano sempre i lavoratori a pagare i costi della crisi


Roma, giovedi 3 giugno
SIT IN a largo Torre Argentina, ore 17.00

E' inaccettabile che siano sempre i lavoratori a pagare i costi della crisi
Il governo italiano, così come quelli di Grecia, Spagna, Portogallo adotta misure antisociali
I diktat della Commissione e della Banca Centrale Europea strangolano i settori popolari


La Rete romana contro la crisi invita ad un SIT IN giovedi 3 giugno a largo Torre Argentina per denunciare sia le misure economiche del governo Berlusconi sia le direttive antipopolari emanate dalle istituzioni europee che rafforzano i processi di privatizzazione dei servizi pubblici, i tagli ai salari dei lavoratori, l'aumento delle imposte sul lavoro mentre aumentano l'erogazione di risorse destinate alle banche, agli speculatori, ai possessori di rendite finanziarie.

Giovedi 3 giugno saremo in piazza per propagandare la manifestazione nazionale del 5 giugno contro la crisi, per raccogliere le firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici e continuare la campagna per recuperare il maltolto sulle bollette dei rifiuti urbani (l'IVA sull'AMA) e che il governo intende scippare con la nuova manovra economica antipopolare.

Una delegazione della Rete romana contro la crisi sarà ricevuta dal delegato della Commissione Europea.

Appuntamento giovedi 3 giugno dalle 17.00 alle 19.00 in largo di Torre Argentina

Rete romana contro la crisi

Il governo vuole scippare anche i rimborsi dell'IVA sulle bollette dell'AMA ingiustamente pagata da milioni di lavoratori e dalle loro famiglie


Il governo vuole scippare anche i rimborsi dell’IVA sulle bollette dell’AMA ingiustamente
pagata da milioni di lavoratori e dalle loro famiglie

Comunicato stampa

La notizia è trapelata solo in queste ore. Tra le misure della manovra economica antipopolare adottata dal governo, c’è anche lo scippo dei rimborsi dell’IVA pagata e non dovuta sulle bollette dei rifiuti urbani.

Sulla base della sentenza n. 238/2009 della Corte Costituzionale (dunque non di un piccolo tribunale di provincia) che ha decretato l’Iva pagata da milioni di famiglie sulla tassa per i rifiuti solidi urbani illegale, la Rete romana contro la crisi ha  in queste settimane attivato decine di banchetti e di sportelli nei quartieri popolari romani. Sono state già raccolte centinaia di moduli con i quali si chiede all'AMA il rimborso, alle famiglie di lavoratori già duramente colpiti dalla crisi, dei soldi indebitamente versati sotto forma di Tia.
  
La Rete romana contro la crisi annuncia che non solo continuerà la campagna nei quartieri ma adotterà tutte le misure – incluse quelle legali – per impedire questo scippo di un diritto dovuto e l’accanimento delle misure economiche del governo contro i redditi di lavoratori, pensionati, precari e disoccupati.

Giovedi 3 giugno ci sarà un primo SIT IN di protesta a largo Torre Argentina. Nei prossimi giorni si terranno assemblee popolari in tutti i quartieri dove sono presenti gli sportelli della Rete contro la crisi. Sabato 5 giugno parteciperemo alla manifestazione nazionale contro la crisi convocata dai sindacati di base e il 17 giugno ci sarà una assemblea cittadina per discutere le vertenze sociali che la Rete ha aperto e intende aprire contro le tariffe-rapina e per il reddito.

Roma, 28 maggio

La Rete romana contro la crisi

E' partita la campagna contro le tariffe rapina.


La Rete Contro la Crisi di Roma apre una vertenza verso Aziende, Comune, Regione, Municipi a difesa del reddito di disoccupati, licenziati, cassaintegrati, precari a cominciare dal pagamento ridotto delle bollette di gas, luce, acqua, asili nido, nettezza urbana

Stiamo già organizzando la compilazione dei moduli per ottenere gli arretrati dell’IVA pagata e non dovuta sulle bollette dell’AMA e la raccolta di firme del referendum contro la privatizzazione dell’acqua

Il calendario dei banchetti e gli sportelli
 
Banchetti
Sabato 15 maggio, dalle 10 alle 13 a Viale Adriatico (davanti alle poste)
Sabato 15 maggio, dalle 9,30 alle 13.00 mercato di via Andrea Doria
Domenica 16 maggio, dalle 10 alle 13 al mercatino del Pratone delle Valli
Lunedi' 17 maggio, dalle 18 alle 20 al Quarticciolo Viale Palmiro Togliatti 920/a
Martedi' 18 maggio, dalle 10 alle 12 alla facoltà di Giurisprudenza (Università Tor Vergata)
Martedi' 18 maggio, dalle 13 alle 15 alla facoltà di Scienze (università di Tor Vergata)
Mercoledi' 19 maggio dalle 18 alle 19.30, in Via Palmiro Togliatti 920/a - Quarticciolo/Alessandrino
Mercoledi' 26 maggio dalle 18 alle 19.30, in Via Palmiro Togliatti 920/a - Quarticciolo/Alessandrino
Mercoledi' 26 maggio dalle 9 alle 13, Viale Kant angolo Via Schopenhauer mercato comunale
Venerdi' 28 maggio dalle 9 alle 13, Via Grotte di Gregna angolo Via Sacco e Vanzetti mercato comunale
Venerdi' 28 maggio dalle 15 alle 19, Via Tiburtina altezza Tiburtina Shopping Center
Sabato 29 maggio dalle 9 alle 13, Via Pollenza angolo Via Casale Tidei mercato
Sabato 29 maggio dalle 15.30 alle 19, Via Tiburtina altezza Tiburtina Shopping Center
Martedi' 1 giugno dalle 9 alle 13, Via Grotte di Gregna angolo Via Sacco e Vanzetti mercato comunale
Martedi' 1 giugno dalle 15 alle 19, Via Tiburtina altezza Tiburtina Shopping Center
Giovedi' 3 giugno dalle 9 alle 13, Via Pollenza angolo Via Casale Tidei mercato 



Sportelli

Martedi' e venerdi dalle 18.00 alle 20.00, sportello Asia, in via dei Castani 4 - Centocelle
Martedi' e giovedi dalle 18.00 alle 20.00, sportello al CCP, via Capraia - Tufello
Mercoledi' dalle 17.00 alle 19.00, sportello Asia, Via Ipogeo degli Ottavi 86 - Ottavia
Giovedi' dalle 17.00 alle 19.00, sportello Sinistra critica, via Canori Mora - Torre Spaccata
Giovedi' dalle 17.30 alle 19.30, sportello RdB/Immigrati, Via dell’Aeroporto 129 - Cinecittà
Venerdi' dalle 17.00 alle 19.00, Centro Culturale Affabulazione, Piazza Agrippa 7h - Ostia 
Tutti i giorni dalle 17.00 in poi, sportello Prc, via Chiovenda 42 - Cinecittà
Tutti i giorni dalle 18.30 in poi, sportello Sinistra Critica San Lorenzo, via dei Latini 73 - San Lorenzo

altri sportelli si stanno via via rendendo disponibili per la raccolta dei moduli per i rimborsi dell'IVA sull'AMA

La consegna dei moduli compilati all'AMA può avvenire in modo individuale oppure collettivamente attraverso gli sportelli della Rete romana contro la crisi, a cui è importante lasciare i propri recapiti telefonici e mail per essere contattati sugli sviluppi e sulla vertenza.


La Rete romana Contro la Crisi è comunque contattabile attraverso la seguente mail:
nessunorestisolo@gmail.com


La crisi si combatte difendendo il reddito dei lavoratori e colpendo gli speculatori e la rendita finanziaria

Rete romana Contro la Crisi

Mozione approvata dal Consiglio del Municipio Roma XVII in data 4 maggio u.s., riguardante la restituzione dell'Iva indebitamente percepita dall'Ama.


MOZIONE  N.7  del  4.5.2010


Oggetto: Restituzione IVA indebitamente percepita dall’AMA S.p.a. 


Considerato che:

- con D.L.vo n. 22/1997 è stata istituita la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani;

- con Deliberazione C.C. n. 24/2003, il Comune di Roma ha adottato il Regolamento per l’applicazione, a decorrere dall’1 gennaio 2003, della nuova tariffa in sostituzione della vecchia TARSU;

- la Corte Costituzionale, con sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, ha stabilito che la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale)/Tariffa Rifiuti (TARI) riveste natura giuridica di “tassa” e non di “tariffa”;

- l’applicazione    dell’IVA al 10% sulla tassa di smaltimento rifiuti risulta pertanto illegittima e non
deve essere quindi più applicata per il futuro;

- nonostante ciò,  AMA S.p.A.     ha continuato ad applicare l’IVA sulla tariffa rifiuti anche dopo la
 pubblicazione della citata sentenza e  ne    ha richiesto il pagamento con la seconda rata semestrale del 2009;

- l’efficacia retroattiva della sentenza della Corte Costituzionale comporta anche l’illegittimità
dell’applicazione dell’IVA sulla tariffa (ora tassa) rifiuti riscossa a far data dall’1 gennaio 2003,
data della sua entrata in vigore nel Comune di Roma;

- le somme versate dai cittadini romani ad AMA S.p.A. a titolo di IVA sulla tariffa rifiuti risultano
quindi pagate indebitamente e, ove non risultino prescritte, devono essere loro restituite, eventualmente anche a compensazione delle somme dovute a titolo di tassa rifiuti per l’anno in corso;

IL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO ROMA XVII IMPEGNA

la Presidente e la Giunta del Municipio ad attivarsi nei confronti della Giunta del Comune di Roma e dell’AMA affinché venga rispettata la sentenza della Corte Costituzionale n. 238 del 24 luglio 2009 e vengano restituite  ai cittadini romani le somme  indebitamente percepite dall’AMA a titolo di IVA sulla suddetta tassa, prevedendo eventualmente anche la compensazione di tali somme con quanto dovuto a titolo di tassa rifiuti per l’anno in corso.

Il Presidente, assistito dai Consiglieri  Di Giovanni e Zizza, che fungono da scrutatori, pone ai voti, per alzata di mano, la su estesa proposta di mozione, che risulta  approvata all’unanimità con 14 voti favorevoli e 6 voti di astensione (Consiglieri Gemmellaro, D’Alessandro, Servilio, Aubert, De Benedictis, Avveduto).

Il  Segretario
V. Vastola

Il Presidente del Consiglio
G. Barbera

Basta con gli aumenti delle tariffe dei servizi


Modulo richiesta rimborso IVA alla'AMA


Roma. Alemanno aumenta del 10% le tariffe dell'AMA mentre parte la campagna contro la rapina sulle tariffe dei servizi pubblici


comunicato stampa

Parte la campagna contro la rapina sulle tariffe dei servizi. Martedì conferenza stampa

Roma. Alemanno aumenta del 10% le tariffe dell'AMA mentre parte la campagna contro la rapina sulle tariffe dei servizi pubblici

La Rete contro la crisi di Roma ha aperto una vertenza verso aziende, Comune, Regione, Municipi a difesa del reddito di disoccupati, licenziati, cassaintegrati, precari a cominciare dal pagamento ridotto delle bollette di gas, luce, acqua, asili nido, nettezza urbana. La prima fase della campagna riguarda l'avvio della richiesta di massa dei rimborsi dell'IVA pagata e non dovuta sulle bollette dei rifiuti urbani (AMA ). Già da domani partono nella nostra città i primi banchetti nei quartieri che affiancheranno anche la raccolta delle firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali. (i primi banchetti saranno presenti nelle piazze e nei mercati a Pietralata, Prima Porta, Trionfale, Cinecittà, Montesacro, Finocchio).
Intanto si apprende che le commissioni ambiente e bilancio del Comune di Roma, hanno approvato l’aumento del 10% delle tariffe dell’AMA come risposta alla sentenza della Corte Costituzionale che impone l’eliminazione dell’IVA dalle bollette sui rifiuti urbani. Con questa decisione, l'aumento delle tariffe sui rifiuti raggiunge il 39% dal 2004 a oggi.   La Rete anticrisi ha convocato per martedi prossimo alle ore 12.00 una conferenza stampa sotto l'AMA (via Calderon de la Barca, 87) nella quale saranno presentate le motivazioni della campagna e  le prime richieste di rimborso all'AMA dell'IVA pagata dalle famiglie negli anni precedenti. " La crisi si combatte difendendo il reddito dei lavoratori e colpendo gli speculatori e la rendita finanziaria" sostiene la Rete contro la crisi. Per informazioni consultate il sito: http://nessunorestisolo.blogspot.com
La Rete contro la crisi Roma
Roma, 7 maggio 2010

Comunicato stampa: Roma chiama Atene


Rete Romana Contro la Crisi: Roma chiama Atene

La Rete Romana Contro la Crisi aderisce al presidio in solidarietà coi lavoratori greci in lotta contro le misure economiche del governo greco, che intende scaricare sui ceti popolari le conseguenze della crisi economica prodotta dalla speculazione finanziaria e dalla crisi dei consumi popolari.

Si vogliono abbassare salari e pensioni, privatizzare i servizi pubblici e i beni comuni.

Si vogliono aumentare le tasse indirette come l’IVA, che colpiscono indiscriminatamente tutti i cittadini senza nessuna progressività.

In Italia, come in Grecia, a Roma come ad Atene occorre ribellarsi alle ricette liberiste dell’Europa dei banchieri che approfondiranno la crisi.

Solo aumentando salari e pensioni e riducendo l’orario di lavoro si potrà uscire dalla crisi.

Oggi, a partire dalle ore16.00, saremo davanti l’ambasciata Greca, in Via Mercadante.

Rete Romana Contro la Crisi

Roma, 5 maggio 2010

Riunione della Rete Romana Contro la Crisi: mart. 4/05 ore 18


La Rete Romana Contro la Crisi si riunirà martedì 4 maggio, alle ore 18.00, in Via Giolitti 231 (altezza Ferrovie Laziali).
Ad oggetto della riunione l'organizzazione del lancio della campagna di raccolta di firme per il Referendum sull'acqua, di una campagna sulla tassa sui rifiuti, volta alla richiesta di restituzione dell'Iva ingiustamente addebitata dall'AMA sulla tassa.


La Rete romana contro la crisi aderisce allo sciopero generale della scuola


Contro la distruzione della scuola pubblica, i processi di privatizzazione in corso e per forti investimenti nel settore dell'istruzione pubblica, la RETE ROMANA CONTRO LA CRISI e' al fianco dei precari/e, dei lavoratori e lavoratrici della scuola, dei genitori, degli studenti e aderisce allo sciopero generale della scuola del 12 marzo con manifestazione nazionale da p.zza della repubblica, ore 10, fino al MIUR.

RETE CONTRO LA CRISI di Roma  

www.nessunorestisolo.blogspot.com

Roma, 8 marzo 2010 

Per una vertenza sociale sulle tariffe


Contro la crisi ognuno si prenda le sue responsabilità
La Rete Anticrisi di Roma, di fronte alle conseguenze della crisi economica, propone che Regione, Comune e municipi si facciano carico dei costi sociali della crisi che attanaglia i lavoratori e le loro famiglie.

Chiediamo

tariffe a metà per le lavoratrici e i lavoratori colpiti da licenziamento, cassa integrazione, mancato pagamento degli stipendi, disoccupazione (gas, luce, Tarsu, trasporti, asili nido e spese scolastiche al 50%). L’integrazione sia a carico degli enti locali

Respingiamo

lo spirito, i parametri e le modalità con cui è stata costruita la recente Legge regionale sul reddito. I fondi stanziati arriveranno a poche migliaia di persone sulle oltre 100.000 che in tutta la Regione ne hanno avanzato richiesta. Da questa legge sono stati esclusi sia i giovani disoccupati sia gli disoccupati ultraquarantacinquenni che sono già esclusi e incontrano maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro.

Chiediamo

L’estensione del reddito previsto a tutti coloro che hanno fatto domanda per la Legge regionale sul reddito

I soldi per farlo ci sono. Basta prenderli al posto giusto!

  • Il 10% dei fondi governativi previsti per Roma (si tratta di 500 milioni di euro)
  • Una imposta dell’1% sui cambi di destinazione d’uso di immobili e terreni e sulle commissioni di intermediazioni immobiliari per colpire la rendita e la speculazione immobiliare
  • Utilizzo dei residui passivi e dei fondi europei della Regione previsti per le aree di crisi

Queste risorse devono convergere in uno speciale Fondo pubblico anticrisi con cui pagare l’integrazione sociale alle tariffe per le bollette e i servizi dei soggetti sociali colpiti dalla crisi

Apriamo una seria vertenza sociale e conflittuale

Su questa proposta intendiamo aprire lo scontro e il confronto con Municipi, Comune, Regione sul pagamento delle tariffe al 50% e l’integrazione delle bollette per le famiglie colpite dalla crisi

Riaffermiamo che per battere la crisi occorre innanzitutto bloccare i licenziamenti, gli sfratti, le privatizzazioni dei servizi pubblici e le esternalizzazioni. Di fronte alla crisi “Nessuno resti solo”

Contattate la Rete Anticrisi. Prepariamo incontri e assemblee in tutti i quartieri e i municipi.
Cominciamo a far sentire anche a Comune, Regione e municipi le loro responsabilità sulla crisi.

Si ricorda a tutte e tutti coloro che sono interessati, che la Rete contro la crisi si riunisce ogni martedi alle ore 18.00 in via Giolitti 231 (Stazione Termini)

Per informazioni consulta: http://nessunorestisolo.blogspot.com



Lettera aperta


Se la vera risposta alla crisi sta diventando la crisi della democrazia quello che sta avvenendo nell’ultimo periodo è degno di riflessione se ancora si hanno a cuore gli spazi di libertà e di agibilità politica nel nostro paese. Ancor di più dovrebbe interessare chiunque voglia ancora denunciare la dilagante e sistematica svolta autoritaria intrapresa negli ultimi anni. Stiamo assistendo quotidianamente al tentativo di risoluzione di gravissimi problemi sociali con provvedimenti di ordine pubblico. Un trattamento particolare già avviato da tempo dentro quel generale laboratorio repressivo che l’attuale governo ha inteso attuare all’interno di una profonda svolta autoritaria. Si va costituendo in Italia la forma dell’eccezionalità sulla norma, nel senso specifico della sospensione dell’ordinamento che la sorregge, trasformando in prassi consolidata la gestione autoritaria della crisi economica e sociale. Il rischio è che prevalga l’idea che dall’emergenza si esca con la sospensione dei diritti, la limitazione delle tutele, delle manifestazioni, del dissenso. E' un disegno intimidatorio che accompagna l'aggravarsi della crisi economica e sociale; proprio mentre chi gestisce politicamente la crisi stessa si vuole esente da ogni giudizio, denuncia, processo.
La conseguenza diretta di questo dispositivo è che nella crisi economica prende forma la crisi democratica. La penalizzazione delle lotte sociali, dell’agibilità politica dei movimenti indipendenti, il bavaglio mediatico imposto alle opposizioni, significano molto di più e rappresentano un tratto ancor più inquietante se considerati all’interno nel contesto politico e sociale più generale nel quale si ascrivono. Il restringimento degli spazi di libertà sta colpendo ampi settori sociali, dalle cariche della polizia sui i lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro come nel caso Alcoa e di altre migliaia di situazioni che potremmo citare agli sgomberi e agli sfratti delle case avvenuti a Roma e poi la limitazione degli spazi di dissenso degli studenti, dei comitati territoriali contro le grandi opere e le speculazioni. E ancora, il sovraffollamento delle carceri, di cui la stragrande maggioranza della popolazione è ancora in attesa di giudizio all’applicazione del pacchetto sicurezza e delle leggi razziste che istituiscono i famigerati CIE, tutto ciò contribuisce a rendere nauseabondo il clima che questo governo ci vuole far respirare.
Il 10 febbraio si è svolta davanti alla prefettura una manifestazione in concomitanza con il tavolo sulla crisi convocato dal prefetto alla presenza il comune, provincia, regione, governo e rappresentanti della parti sociali. Il meeting era un passaggio mediatico della campagna elettorale in corso per le elezioni regionali. E non ha prodotto nulla se non degli spot imbarazzanti sui futuri posti di lavoro che Alemanno promette di creare nel prossimo anno: oltre 600 mila! Poi le sparate mediatiche che riguardano nello specifico l'area metropolitana di Roma sono veramente inammissibili se consideriamo la dimensione reale della crisi nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione che supera ormai l'8,5% quindi circa 500.000 persone ha tra l’altro i numeri sottostimati per via delle cassa integrazioni che ancora contengono il bacino della disoccupazione senza le quali avrebbe già superato il 10%. Infatti per gli ammortizzatori sociali parliamo di numeri stratosferici: a meta' 2009 le Cassa integrazioni guadagni ordinarie nella Provincia di Roma rispetto all'anno precedente sono aumentate del 110% e addirittura le Cassa integrazione guadagni straordinaria del 750%. Per non parlare poi della condizione giovanile che con questi chiari di luna, vede crescere il suo tasso di disoccupazione fino al 27%, giovani che non vedono gli ammortizzatori sociali! Questa e' la realtà!
Come Rete romana contro la crisi, composta dai Lavoratori di Eutelia, MVS ex-IBM, Coordinamento precari della scuola, Movimenti per il diritto all’abitare, Comitati per il reddito garantito, lavoratori africani cacciati da Rosarno, eravamo lì per far sentire la nostra voce perché la crisi si sta manifestando sulla nostra pelle. Eravamo lì perché diverse lotte si sono riconosciute in questi mesi salendo sui tetti, cercando visibilità e protagonismo sociale; questo è avvenuto ed avviene perché il governo di questo paese non sta dando nessuna risposta concreta nelle politiche di welfare e di redistribuzione della ricchezza. Attualmente l’Italia e la Grecia, sono gli unici due paesi in Europa a non avere nessuna forma di protezione sociale e redistribuzione di reddito per i disoccupati e i precari. Una protezione che va resa esigibile mettendo in campo risorse da parte del Governo e degli Enti locali in forma diretta e indiretta.
Alla nostra richiesta di incontro con la prefettura e i rappresentati istituzionali presenti per portare al tavolo delle proposte concrete, la celere e i carabinieri di tutta risposta hanno reagito caricando i partecipanti al presidio. Per una manifestazione autorizzata dove l’indignazione è stata resa visibile con slogan ed interventi dal microfono, chiudere il bilancio con più di 40 persone ferite di cui oltre 20 refertate in ospedale tra cui una donna incinta, in più con un arresto, è decisamente troppo, decisamente inaccettabile!
Il dato che ci interessa sottolineare è che la promessa dell’incontro in prefettura non è stata mantenuta, ennesimo sintomo della chiusura estrema ad ogni confronto con i movimenti sociali, con i disoccupati, i precari e i cassintegrati che in questa città vivono per primi la crisi sociale.
In questo clima è necessaria una presa di parola da parte di tutte le forze sinceramente democratiche per sollecitare un incontro immediato con la prefettura e i rappresentati istituzionali locali e nazionali sul tema della crisi e delle risposte che si vogliono mettere in campo.

Rete romana contro la crisi, precari della scuola, Lavoratori Eutelia, Movimenti per il diritto all’abitare, Lavoratori Italtel, Collettivi Studenteschi La Sapienza, Rete 28 Aprile Lazio, ex 8MARZO, USI AIT ROMA, RETE DEI COMUNISTI, SINISTRA CRITICA, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (PRC,PDCI, SOCIALISMO 2000,LAVORO E SOLIDARIETA’), FEDERAZIONE NAZIONALE RDB,COMUNISTI UNITI, PATRIA SOCIALISTA, FABIO NOBILE (PORTAVOCE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA-ROMA), SERGIO CARARO (RETE DEI COMUNISTI), ARMANDO MORGIA (SINISTRA CRITICA), IVANO PEDUZZI (CONSIGLIERE REGIONALE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA), ARMANDO MORGIA (SINISTRA CRITICA), SERENETTA MONTI ROBERTO ROSSETTI (SINISTRA CRITICA), MASSIMILIANO SMERIGLIO (ASSESSORE FORMAZIONE E LAVORO- PROVINCIA DI ROMA), ANNA PIZZO (CONSIGLIERE REGIONALE SINISTRA E LIBERTÀ), GIANLUCA PECIOLA (CONSIGLIERE PROVINCIALE SINISTRA E LIBERTÀ)