Lettera aperta
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La crisi a Roma. Nessuno resti solo
on venerdì 12 febbraio 2010
Se la vera risposta alla crisi sta diventando la crisi della democrazia quello che sta avvenendo nell’ultimo periodo è degno di riflessione se ancora si hanno a cuore gli spazi di libertà e di agibilità politica nel nostro paese. Ancor di più dovrebbe interessare chiunque voglia ancora denunciare la dilagante e sistematica svolta autoritaria intrapresa negli ultimi anni. Stiamo assistendo quotidianamente al tentativo di risoluzione di gravissimi problemi sociali con provvedimenti di ordine pubblico. Un trattamento particolare già avviato da tempo dentro quel generale laboratorio repressivo che l’attuale governo ha inteso attuare all’interno di una profonda svolta autoritaria. Si va costituendo in Italia la forma dell’eccezionalità sulla norma, nel senso specifico della sospensione dell’ordinamento che la sorregge, trasformando in prassi consolidata la gestione autoritaria della crisi economica e sociale. Il rischio è che prevalga l’idea che dall’emergenza si esca con la sospensione dei diritti, la limitazione delle tutele, delle manifestazioni, del dissenso. E' un disegno intimidatorio che accompagna l'aggravarsi della crisi economica e sociale; proprio mentre chi gestisce politicamente la crisi stessa si vuole esente da ogni giudizio, denuncia, processo.
La conseguenza diretta di questo dispositivo è che nella crisi economica prende forma la crisi democratica. La penalizzazione delle lotte sociali, dell’agibilità politica dei movimenti indipendenti, il bavaglio mediatico imposto alle opposizioni, significano molto di più e rappresentano un tratto ancor più inquietante se considerati all’interno nel contesto politico e sociale più generale nel quale si ascrivono. Il restringimento degli spazi di libertà sta colpendo ampi settori sociali, dalle cariche della polizia sui i lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro come nel caso Alcoa e di altre migliaia di situazioni che potremmo citare agli sgomberi e agli sfratti delle case avvenuti a Roma e poi la limitazione degli spazi di dissenso degli studenti, dei comitati territoriali contro le grandi opere e le speculazioni. E ancora, il sovraffollamento delle carceri, di cui la stragrande maggioranza della popolazione è ancora in attesa di giudizio all’applicazione del pacchetto sicurezza e delle leggi razziste che istituiscono i famigerati CIE, tutto ciò contribuisce a rendere nauseabondo il clima che questo governo ci vuole far respirare.
Il 10 febbraio si è svolta davanti alla prefettura una manifestazione in concomitanza con il tavolo sulla crisi convocato dal prefetto alla presenza il comune, provincia, regione, governo e rappresentanti della parti sociali. Il meeting era un passaggio mediatico della campagna elettorale in corso per le elezioni regionali. E non ha prodotto nulla se non degli spot imbarazzanti sui futuri posti di lavoro che Alemanno promette di creare nel prossimo anno: oltre 600 mila! Poi le sparate mediatiche che riguardano nello specifico l'area metropolitana di Roma sono veramente inammissibili se consideriamo la dimensione reale della crisi nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione che supera ormai l'8,5% quindi circa 500.000 persone ha tra l’altro i numeri sottostimati per via delle cassa integrazioni che ancora contengono il bacino della disoccupazione senza le quali avrebbe già superato il 10%. Infatti per gli ammortizzatori sociali parliamo di numeri stratosferici: a meta' 2009 le Cassa integrazioni guadagni ordinarie nella Provincia di Roma rispetto all'anno precedente sono aumentate del 110% e addirittura le Cassa integrazione guadagni straordinaria del 750%. Per non parlare poi della condizione giovanile che con questi chiari di luna, vede crescere il suo tasso di disoccupazione fino al 27%, giovani che non vedono gli ammortizzatori sociali! Questa e' la realtà!
Come Rete romana contro la crisi, composta dai Lavoratori di Eutelia, MVS ex-IBM, Coordinamento precari della scuola, Movimenti per il diritto all’abitare, Comitati per il reddito garantito, lavoratori africani cacciati da Rosarno, eravamo lì per far sentire la nostra voce perché la crisi si sta manifestando sulla nostra pelle. Eravamo lì perché diverse lotte si sono riconosciute in questi mesi salendo sui tetti, cercando visibilità e protagonismo sociale; questo è avvenuto ed avviene perché il governo di questo paese non sta dando nessuna risposta concreta nelle politiche di welfare e di redistribuzione della ricchezza. Attualmente l’Italia e la Grecia, sono gli unici due paesi in Europa a non avere nessuna forma di protezione sociale e redistribuzione di reddito per i disoccupati e i precari. Una protezione che va resa esigibile mettendo in campo risorse da parte del Governo e degli Enti locali in forma diretta e indiretta.
Alla nostra richiesta di incontro con la prefettura e i rappresentati istituzionali presenti per portare al tavolo delle proposte concrete, la celere e i carabinieri di tutta risposta hanno reagito caricando i partecipanti al presidio. Per una manifestazione autorizzata dove l’indignazione è stata resa visibile con slogan ed interventi dal microfono, chiudere il bilancio con più di 40 persone ferite di cui oltre 20 refertate in ospedale tra cui una donna incinta, in più con un arresto, è decisamente troppo, decisamente inaccettabile!
Il dato che ci interessa sottolineare è che la promessa dell’incontro in prefettura non è stata mantenuta, ennesimo sintomo della chiusura estrema ad ogni confronto con i movimenti sociali, con i disoccupati, i precari e i cassintegrati che in questa città vivono per primi la crisi sociale.
In questo clima è necessaria una presa di parola da parte di tutte le forze sinceramente democratiche per sollecitare un incontro immediato con la prefettura e i rappresentati istituzionali locali e nazionali sul tema della crisi e delle risposte che si vogliono mettere in campo.
Rete romana contro la crisi, precari della scuola, Lavoratori Eutelia, Movimenti per il diritto all’abitare, Lavoratori Italtel, Collettivi Studenteschi La Sapienza, Rete 28 Aprile Lazio, ex 8MARZO, USI AIT ROMA, RETE DEI COMUNISTI, SINISTRA CRITICA, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA (PRC,PDCI, SOCIALISMO 2000,LAVORO E SOLIDARIETA’), FEDERAZIONE NAZIONALE RDB,COMUNISTI UNITI, PATRIA SOCIALISTA, FABIO NOBILE (PORTAVOCE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA-ROMA), SERGIO CARARO (RETE DEI COMUNISTI), ARMANDO MORGIA (SINISTRA CRITICA), IVANO PEDUZZI (CONSIGLIERE REGIONALE FEDERAZIONE DELLA SINISTRA), ARMANDO MORGIA (SINISTRA CRITICA), SERENETTA MONTI ROBERTO ROSSETTI (SINISTRA CRITICA), MASSIMILIANO SMERIGLIO (ASSESSORE FORMAZIONE E LAVORO- PROVINCIA DI ROMA), ANNA PIZZO (CONSIGLIERE REGIONALE SINISTRA E LIBERTÀ), GIANLUCA PECIOLA (CONSIGLIERE PROVINCIALE SINISTRA E LIBERTÀ)
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