Perchè nessuno resti solo

LA CRISI A ROMA, PERCHE’ NESSUNO RESTI SOLO



La crisi economica e culturale che sta attraversando il mondo è strutturale. Nasce, si sviluppa e si aggrava tutta dentro le dinamiche del capitalismo mondiale, tanto che le politiche neo-liberiste degli ultimi decenni nel tentativo di allontanare la crisi ne hanno aggravato gli effetti. Il prezzo più alto della crisi in ogni parte del globo viene scaricato sugli strati più poveri della popolazione, sulle lavoratrici e sui lavoratori, sui Paesi più deboli.

In Italia la situazione è particolarmente grave e peculiare per debolezza della sua struttura produttiva resa competitiva fino a poco tempo fa solo dall’abbattimento del costo del lavoro, dalla precarizzazione, dall’evasione fiscale. Infatti, anche le imprese hanno preferito fare investimenti nella speculazione finanziaria e/o nel debito pubblico piuttosto che sviluppare investimenti  in ricerca e tecnologie avanzate.
Le politiche del governo, anche in quest’ ultimo anno, non fanno che incoraggiare imprese, banche e servizi pubblici ad andare in questa direzione fallimentare.
In ogni parte del paese la crisi è vissuta in maniera diversa e dal nord al sud, dalle metropoli alle province, la reazione e le conseguenze sociali sono molto differenti.

Di fronte a tale quadro riteniamo necessario indagare più a fondo gli effetti della crisi economica e sociale a Roma dove, pur picchiando duramente, se ne vivono le conseguenze sempre più in maniera frammentata. E questo avviene dalle punte più avanzate dell’economia romana a quelle più arretrate. Dal settore pubblico, a partire dal drammatico attacco alla scuola pubblica con il licenziamento di massa dei precari e nessuna garanzia per la salvaguardia del diritto allo studio, passando per la sanità, con le esternalizzazioni, la chiusura di presidi sanitari, liste di attesa sempre più lunghe. A quello privato dei poli a tecnologia avanzata che ha caratterizzato il sistema industriale nella capitale (il terzo nel Paese) e nella Regione. Senza contare i migliaia di cassa integrati del 2008. I dati ufficiali ci parlano di un aumento delle ore di sussidio (tra CIG ordinaria e straordinaria) a Roma del 282% e del 219% nella Regione nel solo periodo gennaio-marzo 2009 (con un aumento del 512% nella sola industria), di fronte a un dato nazionale nello stesso periodo del 184%. Si prevedono 70.000 cassaintegrati entro la fine dell’anno, la maggior parte dei quali sono donne, soggetti doppiamente colpiti dalla crisi.
Sempre secondo le più recenti indagini, il 20% delle piccole e medie imprese nell’area romana sta licenziando; nel Lazio su 10.000 occupati nel settore delle agenzie turistiche il 10% ha già perso il lavoro; nell’ultimo anno si è avuta la chiusura di circa 4.000 piccoli esercizi, su cui ha pesato il crollo del potere d’acquisto delle famiglie di lavoratori e pensionati e la devastante politica dei centri commerciali portata avanti negli anni scorsi.

A Roma, inoltre, hanno un peso rilevante la produzione culturale e l'Università. In quest’ultima assistiamo già da anni alla dismissione del servizio pubblico, alla dequalificazione ed alla trasformazione degli studenti in forza lavoro precaria in formazione senza più alcuna garanzia di futuro, senza più alcun diritto.
Una condizioni di precarietà dilagante in città, che “il modello Roma” ha alimentato con le esternalizzazioni dei servizi comunali, e su cui oggi si abbatte la scure della disoccupazione. Senza contare il peso enorme che la rendita speculativa immobiliare rappresenta, con il caro affitti e il caro prezzi, per i redditi di una parte importante della popolazione. Su questo terreno c’è un nesso profondo da indagare: il rapporto tra crisi, speculazione immobiliare e questione urbana.
Un dato su tutti che dimostra in maniera lancinante l’incompatibilità del mercato speculativo con la condizione sociale: sono cresciuti a dismisura gli sfratti,  in un solo anno, il 2008, le nuove sentenze sono state quasi 8500, di cui quasi 6000 per morosità e le richieste di esecuzione presentate dagli Ufficiali Giudiziari sono cresciute di oltre il 160%.

Nel Paese e nella città gli elementi fascistoidi del berlusconismo fanno breccia nel tessuto sociale lacerato dalla crisi e dalla guerra tra poveri che questa scatena. Una guerra che porta il debole a rivalersi sul più debole, cercando il capro espiatorio nell' immigrato e nel “diverso”. Su questo a Roma si è innestata una legittimazione fortissima dell’estrema destra che continua ad agire in forme più o meno subdole ma continuando ad alimentare la cultura dell’odio. Una legittimazione che preoccupa ancora di più di fronte alla criminalizzazione delle lotte come è avvenuto con gli arresti nell’ex scuola “8 marzo”.

Si rende alla luce di ciò necessario connettere le realtà politiche, sociali, di movimento, sindacali per costruire un’efficace risposta unitaria alla crisi a Roma. Un percorso di discussione e di azione che permetta di supportare le lotte e le vertenze che si sviluppano nella città e allo stesso tempo provi a costruire percorsi di mobilitazioni sociali  unitari, perché di fronte alla crisi NESSUNO RESTI SOLO, siano essi operai e operaie o impiegati e impiegate piuttosto che studenti e studentesse o insegnanti precari, migranti piuttosto che sfrattati o inquilini delle case popolari, ricercatori e ricercatrici piuttosto che addetti al pulimento. Senza dimenticare i “licenziamenti” di centinaia di collaboratrici domestiche, che non hanno usufruito della recente sanatoria.

Roma sarà attraversata ad ottobre da tante manifestazioni nazionali, tutte importantissime, ma è necessario che la città ricominci a resistere insieme. Per questo chiediamo a tutte le realtà in lotta di partecipare all'assemblea cittadina che si svolgerà il giorno 28 ottobre alle ore 17.30 nella sede dell'associazione “Esquilino domani” in Via Galilei 53.


Primi firmatari:Coordinamento Precari Scuola,Coordinamento dei collettivi ‘’La Sapienza’’,Sinistra Critica,Rete dei comunisti,PdCI,PRC,Sinistra e Libertà, Associazione Comunisti Uniti, PCL, Rete 28 Aprile- CGIL, Lavoro e Società -CGIL, Associazione 23 Marzo -Lavoro e Solidarietà, Assemblea dei lavoratori autoconvocati, Associazione duumchatu, Comunisti-Sinistra popolare, Comitato Anticrisi VIII Municipio, Coordinamento dei Collettivi Comunisti,
Partecipano: RDB,SDL,Unioni Inquilini

3 commenti:

Unknown ha detto...

Sono un lavoratore del Credito Fondiario SpA, azienda bancaria in lotta da venti mesi per i livelli occupazionali. Anche la nostra vicenda è frutto di speculazioni finanziarie, ad opera della controllante Morgan Stanley che, soltanto dopo essersi appropriata di ogni nostra risorsa patrimoniale e aver bloccato l'attività ci ha dichiarati "non strategici" e sta operando la cessione del controllo azionario senza alcun confronto con le OO.SS.
La nostra è un'altra delle molte crisi su cui noi lavoratori in lotta e la rappresentanza Fisac-CGIL condividiamo la priorità, ben illustrata in questo blog di operare per un coordinamento, per un comune percorso di discussione e azione, e per mobilitazioni sociali unitarie, in cui NESSUNO RESTI SOLO.
Uno degli strumenti per sviluppare queste iniziative sono anche i blog di lotta. Il nostro è all'indirizzo
http://lavoratori-fonspa.myblog.it
dove al link "Cronistoria di Fonspa da 2000" è visibile un documento con la sintesi della situazione aziendale e delle iniziative di lotta .

Vertenza Lavoratori Agile in lotta ha detto...

Sono un lavoratore della Agile Srl, azienda informatica frutto della cessione
di ramo d'azienda da parte di Eutelia, con personale che proviene da due
aziende che hanno fatto la storia dell'informatica italiana e mondiale:
Olivetti e Bull.
L'azienda Agile ha dichiarato 1192 esuberi su 1880 dipendenti.
In questo modo EUTELIA ha posto in essere il suo progetto originario:
LA DISMISSIONE DEL COMPARTO IT MASCHERATA DA CESSIONE DI RAMO D'AZIENDA AD
AGILE E POI A OMEGA.

La nostra era un azienda sana, al cui interno sono tutt'ora alte professionalità,
2000 specialisti informatici e IT ex Olivetti e Bull, ora con quest'ultimo atto si
è passati alla DISTRUZIONE DELLA PIU' IMPORTANTE REALTA' IT ITALIANA.
Questa azienda gestiva (ancora per poco) contratti per la Pubblica Amministra
zione fra cui: Camera dei Deputati, Ministero Dell'Interno, RAI, Banca d'Italia,
Comune di Roma e molti altri, con danno a queste Amministrazioni.
La Eutelia ci ha ceduti ad Agile-Omega al solo scopo di chiudere le attività
e mandare a casa i lavoratori, dopo aver speculato su TFR e beni immobili, a
suo tempo acquisiti dalla Getronics/Olivetti e dalla Bull nel 2006.
E' interessante notare sul versante dell'acquisizione della Bull di Pregnana
Milanese, che gli immobili della Bull acquisiti da Eutelia, saranno venduti
dalla stessa alla Milano Expo del 2015.

Quindi il gioco per noi dipendenti Agile da parte di Eutelia è stato chiaro:
- Acquisire Getronics per appropriarsi dei nostri TFR (2006)
- Acquisire Bull per speculare anche sui suoi immobili (2006)
- Attuare una falsa cessione di ramo d'azienda prima ad Agile poi ad Omega (giugno 2009)
- Infine (ultimo atto di ieri) disfarsi dei dipendenti con un licenziamento di massa

Tutto questo meccanismo speculativo è a danno:
- dei livelli occupazionali con gli attuali 1192 esuberi (e relative famiglie)
- di alte professionalità disperse in campo IT ed Informatica per il Paese
- infine di risorse per gli ammortizzatori sociali a spese sempre della collettività

Gli unici a guadagnarci in tutto questo saranno:
- la famiglia Landi proprietaria della Eutelia
- gli azionisti di maggioranza in CDA Eutelia

Per una visione più sintetica della nostra vicenda può visitare il nostro blog
LAVORATORI AGILE IN LOTTA
http://lavoratoriagileinlotta.blogspot.com/

Lavoratori Agile in lotta
Email: lavoratoriagile@gmail.com

Il Refrattario ha detto...

No alle aggressioni padronali

Il Gruppo di continuità della Rete 28 aprile della Cgil di Roma e del Lazio esprime la più netta condanna dell'aggressione notturna al presidio che le lavoratrici e i lavoratori di Agile/Eutelia di Roma tengono da due settimane contro i 1.200 licenziamenti minacciati dall'azienda. L'azione squadristica con quindici energumeni armati di mazze e spranghe, evidentemente organizzata dalla direzione aziendale, ha trovato la decisa resistenza delle lavoratrici e dei lavoratori del presidio e di tutti gli altri accorsi sul posto.
La lotta di Agile/Eutelia è emblematica di tutte le mobilitazioni che si stanno sviluppando contro la crisi nel paese e anche a Roma e nel Lazio.
Sono lotte che devono trovare la solidarietà più ampia e che devono diventare le lotte di tutte e di tutti.
Anche per questo la Rete 28 aprile ha aderito e sostiene l'azione della Rete romana contro la crisi "Nessuno resti solo".
L'aggressività padronale punta a far apparire le lotte contro la crisi come fatti di ordine pubblico. Anche per questo va rintuzzata con decisione, contrapponendo l'unità e la lotta di massa.
La Rete 28 aprile si impegna a fondo in questa direzione.

Roma, 10 novembre 2009

Il Gruppo di continuità della Rete 28 aprile della Cgil di Roma e del Lazio

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