Verso il 16 ottobre con il FIATo sul collo....
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La crisi a Roma. Nessuno resti solo
on mercoledì 15 settembre 2010
Roma. Manifestazione davanti alla Fiat di viale Manzoni contro l'accordo-capestro per i lavoratori
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on mercoledì 23 giugno 2010
comunicato stampa
Gli attivisti della Rete romana contro la crisi hanno manifestato questo pomeriggio davanti alla sede Fiat di Viale Manzoni in solidarietà con i lavoratori di Pomigliano D'Arco chiamati domani a respingere un accordo-capestro imposto dalla Fiat che azzera i diritti sindacali e costituzionali dei lavoratori dell'impianto. Il messaggio che la manifestazione di Roma ha voluto inviare agli operai di Pomigliano D'Arco è stato quello di resistere a testa alta e di non rinunciare alla loro dignità e ai loro diritti a causa dei ricatti della Fiat, del governo e dei sindacati subalterni ai diktat padronali. Emblematico è stato lo sciopero spontaneo avvenuto oggi degli operai della Fiat di Termini Imerese che hanno risposto apertamente alle arroganti dichiarazioni di Marchionne.
Significativamente alla manifestazione hanno partecipato una delegazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Eutelia tutt'ora impegnati in un presidio a difesa dei loro diritti calpestati. Altrettanto significativamente è stata distribuita la lettera degli operai polacchi della Fiat di Tychy inviata agli operai della Fiat di Pomigliano D'Arco nella quale si invita a resistere e non accettare alcuna divisione strumentalmente imposta dalla Fiat tra operai polacchi e operai italiani.
Alla manifestazione che si è conclusa intorno alle 19.00 hanno partecipato anche delegazioni delle organizzazioni sindacali (Fiom, USB, USI) e delle forze politiche della sinistra anticapitalista (Federazione della Sinistra, Sinistra critica, Rete dei Comunisti).
Rete romana contro la crisi
Roma, 21 giugno 2010
Presidio di solidarietà con i lavoratori della Fiat di Pomigliano contro il ricatto dell'azienda
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on venerdì 18 giugno 2010
lunedì 21 giugno, alle ore 17.30, davanti la sede della Fita di Viale Manzoni, si terrà un presidio quale primo momento per esprimere la piena solidarietà ai lavoratori di Pomigliano contro il ricatto della Fiat.
Il presidio è stato indetto dall'assemblea cittadina della Rete romana contro la crisi, svoltasi il 17 giugno scorso.
Il presidio è stato indetto dall'assemblea cittadina della Rete romana contro la crisi, svoltasi il 17 giugno scorso.
Delibera di iniziativa popolare per chiedere al Comune di Roma per chiedere l'istituzione di misure atte al sostegno del reddito per chi è maggiormente colpito dalla crisi
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La crisi a Roma. Nessuno resti solo
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE AVENTE COME OGGETTO: “ MISURE DEL CONSIGLIO COMUNALE PER IL SOSTEGNO AL REDDITO DI NUCLEI FAMILIARI E SINGOLI CITTADINI COLPITI DALLA CRISI ECONOMICA” PRESENTATA AI SENSI DEGLI ARTT. 6 ED 8 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI ROMA E DEGLI ARTT. 2, 3 E 4 DEL REGOLAMENTO PER GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI ROMA.
La crisi economica che imperversa in tutto il mondo fa si che sempre maggiori fasce di persone, e di nuclei familiari, si trovino in uno stato di sofferenza economica, che non gli consente di poter serenamente programmare la propria esistenza e di far fronte a quegli impegni economici atti a garantire al singolo ed al nucleo familiare il soddisfacimento dei più elementari bisogni.
Questo è vero a maggior ragione in una città come Roma, dove tutta una serie di “paracadute” di tipo solidaristico familiare, amicale e di gruppo che si “aprono” in caso di bisogno nelle piccole comunità, non esistono a causa del rarefarsi dei rapporti sociali propri di una grande metropoli.
Sempre più famiglie e singole persone vedono venir meno le proprie certezze economiche – già di per se non esaltanti – a causa di licenziamenti, messa in cassa integrazione, precarizzazione del loro rapporto di lavoro; sempre più famiglie non ce la fanno più ad arrivare a fine mese.
Una particolare attenzione all’interno di questo fenomeno deve essere riservata ai minori, la cui
sopravvenuta difficoltà economica della famiglia può generare problemi relativamente alla vita
scolastica (ad esempio rispetto al puntuale pagamento dei servizi di refezione da parte dei genitori improvvisamente licenziati o messi in cassa integrazione), ed agli anziani aventi quale unico reddito una pensione al minimo sociale e quindi, di fatto, ben al di sotto di un minimo decente livello di vita.
Il Comune di Roma nel suo Statuto, all’Art. 1, contempla la cura degli interessi e la promozione del progresso della comunità di uomini e donne che vivono sul proprio territorio, ed appare quindi ovvio che si attivi per supportare quelle persone che si trovino improvvisamente in precarie
condizioni economiche sopperendo alle carenze a cui altrimenti verrebbero incontro.
Il Comune di Roma eroga a tutte le persone che vivono sul suo territorio una serie di servizi e di
fornitura di beni e servizi, o direttamente o tramite società da esso controllate o partecipate, e per detta fornitura chiede un corrispettivo economico, i servizi in questione sono di primaria importanza e possono ben definirsi “vitali”, come ad esempio la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni per utenze di fascia protetta, la fornitura di acqua potabile, il servizio di refezione
scolastica, gli asili nido, il trasporto pubblico urbano ecc., tutti servizi per cui una persona potrebbe trovarsi in difficoltà a corrispondere il dovuto, come in precedenza tranquillamente fatto, a causa della crisi e dei suoi contraccolpi occupazionali che la abbiano colpita.
La mancata fruizione di detti servizi da parte delle persone e delle loro famiglie per difficoltà a
corrispondere al Comune di Roma la relativa controparte economica porta ad un grave disagio sia materiale che morale i soggetti in crisi economica, con particolari aggravanti per gli anziani ed i minori.
Al fine di sostenere il reddito delle persone che la crisi economica ha colpito facendogli perdere le sicurezze relative ad un lavoro stabile e sicuro, ed al fine di sostenere gli anziani a basso reddito, si sottopone ai cittadini la delibera di iniziativa popolare illustrata dalla presente relazione al fine di abbattere del 50% per il periodo che va dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 le tariffe concernenti le fatture ACEA per la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni e per utenze a fascia protetta; le fatture ACEA per la fornitura di acqua per civili abitazioni; tariffa AMA concernente la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per civili abitazioni; tariffa ATAC sia di abbonamento che di singolo biglietto; tariffa concernente il servizio di refezione scolastica;
tariffa concernente il servizio di asilo nido comunale; affitto per case di proprietà del Comune di
Roma o di enti da esso controllati e partecipati per quei nuclei familiari di cui almeno un
componente nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013 risulti essere non occupato, disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con un reddito lordo di € 12.000,00 percepito nell’anno precedente, ovvero per i componenti di nuclei famigliari costituiti da una sola unità, ovvero per gli anziani con età superiore a 65 anni e aventi come reddito la pensione al minimo sociale, e di lasciare invariate le citate tariffe dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 per tutte le persone residenti nel Comune di Roma.
Questo è vero a maggior ragione in una città come Roma, dove tutta una serie di “paracadute” di tipo solidaristico familiare, amicale e di gruppo che si “aprono” in caso di bisogno nelle piccole comunità, non esistono a causa del rarefarsi dei rapporti sociali propri di una grande metropoli.
Sempre più famiglie e singole persone vedono venir meno le proprie certezze economiche – già di per se non esaltanti – a causa di licenziamenti, messa in cassa integrazione, precarizzazione del loro rapporto di lavoro; sempre più famiglie non ce la fanno più ad arrivare a fine mese.
Una particolare attenzione all’interno di questo fenomeno deve essere riservata ai minori, la cui
sopravvenuta difficoltà economica della famiglia può generare problemi relativamente alla vita
scolastica (ad esempio rispetto al puntuale pagamento dei servizi di refezione da parte dei genitori improvvisamente licenziati o messi in cassa integrazione), ed agli anziani aventi quale unico reddito una pensione al minimo sociale e quindi, di fatto, ben al di sotto di un minimo decente livello di vita.
Il Comune di Roma nel suo Statuto, all’Art. 1, contempla la cura degli interessi e la promozione del progresso della comunità di uomini e donne che vivono sul proprio territorio, ed appare quindi ovvio che si attivi per supportare quelle persone che si trovino improvvisamente in precarie
condizioni economiche sopperendo alle carenze a cui altrimenti verrebbero incontro.
Il Comune di Roma eroga a tutte le persone che vivono sul suo territorio una serie di servizi e di
fornitura di beni e servizi, o direttamente o tramite società da esso controllate o partecipate, e per detta fornitura chiede un corrispettivo economico, i servizi in questione sono di primaria importanza e possono ben definirsi “vitali”, come ad esempio la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni per utenze di fascia protetta, la fornitura di acqua potabile, il servizio di refezione
scolastica, gli asili nido, il trasporto pubblico urbano ecc., tutti servizi per cui una persona potrebbe trovarsi in difficoltà a corrispondere il dovuto, come in precedenza tranquillamente fatto, a causa della crisi e dei suoi contraccolpi occupazionali che la abbiano colpita.
La mancata fruizione di detti servizi da parte delle persone e delle loro famiglie per difficoltà a
corrispondere al Comune di Roma la relativa controparte economica porta ad un grave disagio sia materiale che morale i soggetti in crisi economica, con particolari aggravanti per gli anziani ed i minori.
Al fine di sostenere il reddito delle persone che la crisi economica ha colpito facendogli perdere le sicurezze relative ad un lavoro stabile e sicuro, ed al fine di sostenere gli anziani a basso reddito, si sottopone ai cittadini la delibera di iniziativa popolare illustrata dalla presente relazione al fine di abbattere del 50% per il periodo che va dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 le tariffe concernenti le fatture ACEA per la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni e per utenze a fascia protetta; le fatture ACEA per la fornitura di acqua per civili abitazioni; tariffa AMA concernente la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per civili abitazioni; tariffa ATAC sia di abbonamento che di singolo biglietto; tariffa concernente il servizio di refezione scolastica;
tariffa concernente il servizio di asilo nido comunale; affitto per case di proprietà del Comune di
Roma o di enti da esso controllati e partecipati per quei nuclei familiari di cui almeno un
componente nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013 risulti essere non occupato, disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con un reddito lordo di € 12.000,00 percepito nell’anno precedente, ovvero per i componenti di nuclei famigliari costituiti da una sola unità, ovvero per gli anziani con età superiore a 65 anni e aventi come reddito la pensione al minimo sociale, e di lasciare invariate le citate tariffe dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 per tutte le persone residenti nel Comune di Roma.
La delibera
DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE PRESENTATA AI SENSI DEGLI ARTT. 6 ED 8 DELLO STATUTO DEL COMUNE DI ROMA E DEGLI ARTT. 2, 3 E 4 DEL REGOLAMENTO PER GLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE DEL COMUNE DI ROMA.
OGGETTO: misure del Consiglio Comunale per il sostegno al reddito di nuclei familiari e singole persone colpiti dalla crisi economica.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
- che un numero sempre maggiore di nuclei familiari, e di singole persone, che vivono nelPREMESSO
territorio del Comune di Roma si trova in crescente difficoltà a causa della crisi economica;
- che il Comune di Roma cura gli interessi e promuove il progresso dei residenti, ovvero
domiciliati nel territorio comunale, nativi e non nativi, – Art. 1 dello Statuto del Comune di
Roma – e ne promuove lo sviluppo economico e sociale - Art. 5 dello Statuto del Comune di
Roma – ovvero ha quale scopo primario il benessere morale e materiale della comunità di
uomini e donne che vive sul proprio territorio ed attua tutto quanto in proprio potere
affinché le situazioni di disagio vengano sanate, specialmente se vedono coinvolti in
maniera diretta o indiretta minori d’età;
CONSTATATO
- che i servizi erogati dal Comune di Roma a favore dei residenti, ovvero domiciliati nelterritorio comunale, nativi e non nativi, sono parte integrante degli inalienabili diritti di ogni
persona a vivere in condizioni dignitose ed umane e ad elevarsi moralmente, socialmente ed
economicamente;
PRESO ATTO
- che l’imperversare della crisi economica priva del proprio reddito di sostentamento semprepiù nuclei familiari e singole persone mettendoli in condizioni di difficoltà nel dover
concorrere al pagamento delle quote spettanti al cittadino per usufruire dei servizi comunali
o alla corresponsione di quanto dovuto per il consumo di beni e servizi erogati da società di
proprietà del Comune di Roma o da esso partecipate;
RITENUTO
- che la fornitura di beni primari come l’energia elettrica – per civili abitazioni e per utenze afascia protetta - e l’acqua per civili abitazioni da parte di società di proprietà del Comune di
Roma o da esso partecipate sono servizi essenziali da garantire a tutti e a tutte..
TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO
DELIBERA
a) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivoDELIBERA
punto d) della presente delibera per quei nuclei familiari di cui almeno un componente nel
periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013 risulti essere non occupato,
disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con reddito lordo annuo di € 12.000,00
percepito nell’anno precedente;
b) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivo
punto d) della presente delibera per i componenti di nuclei familiari composti da una sola
persona il cui componente nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 ed il 31 dicembre
2013 risulti essere non occupato, disoccupato, cassaintegrato, lavoratore precario con
reddito lordo annuo di € 12.000,00 percepito nell’anno precedente;
c) di ridurre del 50% le tariffe e/o il pagamento per la fornitura di beni di cui al successivo
punto d) della presente delibera per i pensionati con età superiore ai 65 anni aventi quale
unica fonte di reddito la pensione al minimo sociale, ovvero per coppie di anziani in cui
almeno un componente abbia quale unica fonte di reddito la pensione al minimo sociale;
d) di ridurre del 50% le seguenti tariffe per i soggetti di cui ai punti a) , b) e c) della presente
delibera:
- tariffa ACEA concernente la fornitura di energia elettrica per civili abitazioni e per utenze
a fascia protetta;
- tariffa ACEA concernente la fornitura di acqua per civili abitazioni;
- tariffa AMA concernente la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani per civili
abitazioni;
- tariffa ATAC sia di abbonamento che di singolo biglietto;
- tariffa concernente il servizio di mensa scolastica;
- tariffa concernente il servizio di asilo nido comunale;
- affitto per case di proprietà del Comune di Roma o di enti da esso controllati e partecipati;
e) di mantenere inalterati i corrispettivi per i beni ed i servizi di cui alla lettera d) della presente
delibera fino alla data del 31 dicembre 2013.
f) di non far eseguire la cessazione dell’erogazione di energia elettrica ed acqua potabile ai
soggetti di cui ai punti a), b) e c) che risultino morosi nel periodo compreso tra il 1 gennaio
2011 ed il 31 dicembre 2013.
Ridurre le tariffe e garantire reddito ai settori colpiti dalla crisi. Lunedi' 21 giugno presidio davanti alla Fiat di viale Manzoni in solidarieta' con i lavoratori di Pomigliano D'Arco.
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La crisi a Roma. Nessuno resti solo
Comunicato stampa
Si è svolta giovedi' pomeriggio la seconda assemblea cittadina della Rete romana contro la crisi.
L’assemblea ha lanciato una proposta di delibera di iniziativa popolare per il Comune di Roma, che chiede di dimezzare le tariffe dei servizi per le persone colpite dalla crisi e di bloccare le tariffe per tutti gli altri. L’intenzione della giunta Alemanno di aumentare le tariffe comunali in diversi servizi (trasporti, asili nido, rifiuti urbani etc.) incontrera' pertanto una forte opposizione in una citta' fortemente colpita dalla crisi.
L’assemblea ha inoltre espresso la volonta' di aprire la lotta e una vertenza sul terreno del reddito e della casa verso la regione Lazio che sta realizzando una politica di tagli che colpisce duramente i ceti popolari.
L’assemblea ha espresso solidarieta' ai lavoratori Ex Eutelia in presidio davanti a Montecitorio e che hanno iniziato uno sciopero della fame.
Infine ha indetto per lunedi' 21 giugno alle ore 17.30 un presidio davanti alla sede della Fiat in Viale Manzoni per non lasciare soli i lavoratori di Pomigliano D’Arco che stanno resistendo al vergognoso ricatto della Fiat che vuole imporre un accordo che lede i diritti fondamentali dei lavoratori sanciti dalla Costituzione.
Roma, 17 giugno 2010
La Rete romana contro la crisi
La crisi la paghi chi l'ha provocata - assemblea cittadina - giovedi' 17 giugno, ore 17.30 - Via Galilei 53
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on giovedì 10 giugno 2010